domenica 11 febbraio 2024

I missili cruise del Giappone

Articolo pubblicato dalla rivista "Panorama Difesa". Cfr. Cristiano Martorella, I missili cruise del Giappone, in "Panorama Difesa", n. 436, anno XLII, gennaio 2024, pp. 70-75. 


I missili cruise del Giappone 

In attesa della fornitura di missili Tomahawk e dei nuovi Type 12 potenziati, il paese del Sol Levante già adesso può contare su un arsenale significativo di vari tipi di missili da crociera acquisiti in precedenza. 

di Cristiano Martorella 


Secondo i piani della National Security Strategy approvata il 16 dicembre 2022, il Giappone dovrebbe acquisire le "capacità di contrattacco" (hangeki noriki) per rispondere a qualsiasi aggressione attraverso lo sviluppo, la realizzazione e l'acquisizione di nuove armi, fra le quali ci sarebbero missili cruise, missili ipersonici e veicoli plananti. Prima che queste armi siano realizzate, si provvederà all'acquisto anticipato dei missili cruise RGM-109E Tomahawk Block IV e V, da installare sui cacciatorpediniere Aegis già in servizio (classi Kongo, Atago e Maya) e sulle future ASEV (Aegis System Equipped Vessel). Tuttavia non si deve pensare che le Forze di Autodifesa non dispongano già adesso di missili cruise, perché in realtà esiste comunque un arsenale consistente di armi utilizzabili di vario tipo. Quindi è utile vagliare questa panoplia di armamenti per valutare le attuali potenzialità del Giappone, conoscerle meglio, e comprendere le effettive capacità di reazione e contrattacco. In particolare, i sistemi d'arma che prenderemo in considerazione sono i missili ASM-2B, ASM-3 e SSM-2 prodotti da Mitsubishi Heavy Industries, e JSM (Joint Strike Missile) fabbricato da Kongsberg, tutti estremamente validi e avanzati, e soprattutto di recente introduzione. 


Il missile aria-terra ASM-2B

L'ASM-2B è un missile aria-terra derivato dal precedente missile antinave ASM-2, ed è possibile impiegarlo contro obiettivi terrestri sfruttando la sua straordinaria manovrabilità e l'ottima precisione. Le capacità di attacco al suolo sono state aggiunte integrando nel missile un sistema di guida satellitare basato sul GPS. Mitsubishi Heavy Industries ha sviluppato l'ASM-2B dal 2000 al 2002, apportando poche lievi modifiche alla versione ASM-2, essenzialmente ridotte al sistema di navigazione. L'ASM-2B è lungo 4 m, ha un diametro di 35 cm, un'apertura alare 1,2 m, e un peso di 530 kg, e monta una testata bellica di ben 220 kg. La propulsione è garantita da un turbogetto Mitsubishi TJM2 che consente una velocità massima di 1.150 km/h e un raggio d'azione di 180 km. Le caratteristiche più interessanti dell'ASM-2B sono le sue qualità di manovrabilità, con la capacità di effettuare un volo radente a soli 5 metri dal suolo o dalla superficie del mare, grazie a un dispositivo TERCOM (Terrain Contour Matching) particolarmente efficiente. In questo modo l'intercettazione da parte dei radar è resa molto difficile, e l'arma diventa estremamente evasiva e insidiosa. La piattaforma di lancio è il cacciabombardiere Mitsubishi F-2, che ne può trasportare fino a un massimo di quattro agganciati ai piloni sotto le ali. Pur non essendo propriamente un missile cruise, l'ASM-2B è importante perché è stato il primo missile aria-terra sviluppato dal Giappone nel dopoguerra, e fornì quindi la necessaria esperienza per ulteriori progetti, come i Type 12 potenziati (Seino kojo gata) di prossima generazione. 


Il missile supersonico ASM-3

L'ASM-3 è un missile supersonico aviolanciabile dual-use, che può essere impiegato contro obiettivi terrestri oppure come missile antinave, e la sua autonomia estesa, con un raggfio d'azione di circa 400 km, lo rende un missile standoff a tutti gli effetti, e quindi comparabile alla categoria dei missili cruise. L'ASM-3 era stato concepito principalmente come missile antinave, ma l'esperienza positiva con l'ASM-2B fece considerare l'opportunità di aggiungere un sistema di guida satellitare, permettendo al missile di colpire anche bersagli terrestri. Inoltre le esigenze di disporre di un'arma aria-terra erano diventate considerevolmente più pressanti a causa del contesto internazionale mutato drammaticamente a causa di scenari sempre più  pericolosi. Il missile presenta dimensioni ragguardevoli, con una lunghezza di 6 metri, un diametro di 35 cm, un'apertura alare di 95 cm, e un peso di 940 kg. Nonostante la significativa mole, si ritiene abbia discrete qualità stealth, con una bassa traccia radar garantita anche dalla configurazione aerodinamica e dalla forma delle superfici squadrate e inclinate delle prese d'aria laterali.. Il sistema di guida è nella prima fase inerziale, poi può utilizzare il GPS, oppure per la fase terminale contro bersagli navali può impiegare un radar attivo (Active Homing Radar- ARH) e uno passivo (Passive Homing Radar - PRH). Inoltre è dotato di adeguate ECCM (Electronic Counter- Countermeasures) che dovrebbero permettere di superare facilmente i disturbi prodotti dalle contromisure elettroniche avversarie. La caratteristica più innovativa è il sistema propulsivo basato sulla tecnologia IRR (Integral Rocket Ramjet) che incorpora un razzo booster inserito in un motore ramjet. Questa tecnologia utilizza in sequenza una stessa camera di combustione, prima per l'impiego di un razzo convenzionale per raggiungere un'elevata velocità, e poi per essere usata successivamente per il funzionamento del motore ramjet. Il ramjet è uno statoreattore, ossia un motore a reazione che non possiede la turbina e il compressore, ma utilizza la velocità del velivolo per comprimere l'aria entrante in una presa d'aria appositamente sagomata. La particolare costruzione della presa d'aria, grazie alla geometria dei condotti, permette di comprimere l'aria e contemporaneamente di rallentarla. In questo modo il flusso diminuisce la sua velocità passando da supersonica a subsonica, mentre aumenta la pressione. La compressione dinamica dell'aria così ottenuta risulta molto efficiente alle alte velocità del velivolo, ed è ottimizzata per il volo supersonico permettendo anche di realizzare temperature di combustione più elevate altrimenti impossibili. Per questi motivi nei regimi supersonici gli statoreattori superano sempre in prestazioni i motori turbogetto, e rispetto ai motori a razzo hanno un migliore comportamento e consumo del combustibile. Queste soluzioni tecnologiche permettono all'ASM-3 di superare facilmente la velocità di Mach 3, con un rendimento ottimale del motore ramjet. Esistono due versioni dell'ASM-3, la prima che è stata completata e acquisita nel 2021, ed è stata chiamata ASM-3A, e la seconda che è una variante migliorata con prestazioni superiori, la quale è ancora in fase di sviluppo, ed è previsto che sia operativa nel 2025. Queste versioni hanno caratteristiche diverse, perché l'ASM-3A è dotato di una gittata fra 300 e 400 km, mentre l'ASM-3 Kai dovrebbe avere un'autonomia molto più estesa, di oltre 400 km. Anche in questo caso la piattaforma di lancio è il cacciabombardiere Mitsubishi F-2, che durante i test ha dimostrato di poter trasportare tranquillamente due missili ASM-3. 


Il missile cruise JSM

Il JSM (Joint Strike Missile) è un missile cruise aviolanciabile dual-use, che può essere impiegato indifferentemente contro obiettvi navali oppure bersagli terrestri. Nella JASDF (Japan Air Self-Defense Force) viene impiegato dai cacciambombardieri Lockheed Martin F-35 Lightning II. Il missile JSM ha una lunghezza contenuta di appena 3,7 metri che gli consente di essere alloggiato internamente nelle due stive degli F-35A, mentre gli F-35B possono trasportalo esternamente sotto le ali. Il peso è di 407 kg, mentre la testata bellica può essere di diversi tipi, da 125 kg fino a un massimo 375 kg. La propulsione è fornita da un turbofan prodotto dalla statunitense Williams International che permette una elevata velocità subsonica (intorno a Mach 0,7-0,95) unita a una buona autonomia. Fra le migliori caratteristiche del JSM spiccano la bassa osservabilità grazie al sofisticato disegno stealth della sagoma del missile, e una buona maneggevolezza che permette di intraprendere sorprendenti manovre evasive. Queste capacità di volo risultano particolarmente utili essendo associate a un avanzatissimo sistema di guida TERCOM (Terrain Contour Matching) che attraverso le informazioni registrate in precedenza elabora una mappa del terreno confrontabile con i dati forniti dall'altimetro. Questo sistema, chiamato anche TRN (Terrain Referenced Navigation), viene integrato alla navigazione inerziale, ai dati del GPS, e da un networking data-link a due vie che permette la comunicazione con gli altri missili e un centro di comando, rendendo possibile anche la riprogrammazione e l'aggiornamento degli obiettivi. La guida terminale sul bersaglio è garantita infine da un seeker con camera all'infrarosso. Ciò che rende il JSM davvero eccezionale è la sua capacità di volare al livello del mare (sea skimming), ad appena un metro dalla superficie, permettendo di evadere l'intercettazione della gran parte dei radar esistenti. Nonostante le modeste dimensioni, il JSM ha una buona autonomia che ne consente l'impiego anche come missile cruise. Il missile lanciato da alta quota può raggiugere un raggio d'azione di 560 km seguendo un profilo di volo hi-hi-low, invece se ricorre a un profilo di volo low-low-low può essere sganciato a bassa quota percorrendo la rotta stabilita al livello del mare (sea skimming) giungendo sul bersaglio inosservato, e in questo caso l'autonomia si riduce a 290 km. Ovviamente l'autonomia del missile si riduce ulteriormente quando viene impegnato in manovre evasive specialmente se complesse, oppure utilizzzando testate belliche più pesanti (in base all'obiettivo da colpire). Infine il JSM è dotato di un sofisticato apparato computerizzato capace di gestire l'enorme quantità di dati e le operazioni eseguite tramite un sistema operativo creato da Green Hills Software, che è in grado di garantire l'assoluta affidabilità dell'intera macchina e coordinare i movimenti in collaborazione con gli altri missili. 


Il missile superficie-superficie SSM-2

L'SSM-2, noto anche come Type 17, è un missile superficie-superficie imbarcato sulle unità navali giapponesi, normalmente impiegato come missile antinave, ma anch'esso dotato di capacità per l'attacco a bersagli terrestri, e quindi dual-use. Derivato dal precedente Type 12, ha incrementato notevolmente il raggio d'azione, con una gittata di 400 km. Il missile SSM-2 ha una lunghezza di 5 m, un diametro di 35 cm, un'apertura alare di 1,2 m, e pesa 700 kg. La testata bellica, contenente esplosivo ad alto potenziale, ha un peso di 250 kg. Il missile è dotato al momento del lancio di un razzo booster che ne permette la rapida accelerazione. Il propulsore è il turbogetto Mitsubishi TJM2 che consente la velocità massima di 1.150 km/h. Il sistema di guida utilizza la navigazione inerziale, il sistema di posizionamento satellitare GPS (indispensabile per colipre gli obiettivi terrestri), e il sistema di guida radar attiva per l'impiego contro le navi. L'utilità dell'SSM-2, già adottato dai cacciatorpediniere Maya e le fregate Mogami, consiste nella possibilità di essere adoperato contro bersagli terrestri dalle unità navali che dispongono di una grande mobilità e autonomia, potendo raggiungere quindi obiettivi posti a una notevole distanza. 


Il missile cruise Tomahawk

I piani di potenziamento dell'arsenale giapponese sono così ampi da meritare un ulteriore approfondimento. Infatti, oltre all'acquisto degli RGM-109 Tomahawk da utilizzare sulle unità navali di superficie, si prevede anche l'acquisizione degli UGM-109, la versione del Tomahawk per i sottomarini, da installare sui futuri battelli che verranno dotati di lanciatori verticali. Quindi non ci sarà soltanto una componente imbarcata sulle navi, ma anche i sottomarini saranno armati con missili cruise. In particolare si tratta delle prossime unità della classe Taigei, sottomarini straordinariamente furtivi e silenziosi, ma non si esclude che si possa creare una nuova classe con dislocamento più grande in modo da ospitare un maggior numero di missili. Per quanto riguarda i Tomahawk imbarcati sulle navi, si sono scelte due versioni: RGM-109E Block IV e Block V. La versione RGM-109E Block IV ha apportato significativi miglioramenti che includono il raggio d'azione accresciuto intorno a 1.600 km, mentre la versione Block V ha aggiunto un sistema di comunicazioni molto più avanzato, miglioramenti nel sistema di navigazione, e dispositivi anti-jamming più efficaci. Inoltre la sottovariante Block VA è fornita di un seeker che consente di attaccare e colpire le navi, ed è quindi utilizzabile sia contro obiettivi terrestri che navali. 


Il missile cruise AGM-158B JASSM-ER

Un altro missile cruise che sarà acquistato dal Giappone è l'AGM-158B JASSM-ER (Joint Air-to-Surface Standoff Missile Extended Range) da impiegare con i caccia F-15J. L'AGM-158B è un missile cruise aviolanciabile, caratterizzato da un design stealth molto evoluto e una traccia radar molto ridotta, un'elevata furtività e una buona manovrabilità. Ha una lunghezza di 4,28 m, una larghezza di 63 cm, un'altezza di 45 cm, e un'apertura alare di 2,7 m. Il peso del missile è di 1.200 kg, mentre la testata bellica è la WDU-42/B pesante 450 kg. Il motore è un turbofan Williams F-107-WR-105, con una spinta di 6,22 kilonewton, che consente grazie ai consumi contenuti di ottenere un raggio d'azione di 925 km. Il sistema di guida include la navigazione inerziale (INS), il sistema di posizionamento satellitare GPS, e un sensore di immagini all'infrarosso (Imaging Infrared Seeker). Il produttore dell'AGM-158B è Lockheed Martin, che non soltanto garantisce l'assistenza e la manutenzione, ma sta lavorando anche alla sua evoluzione e implementazione, come nel caso del sistema di lancio multiplo Rapid Dragon da montare sugli aerei cargo. Anche il Giappone ha mostrato interesse per il Rapid Dragon, da installare eventualmente sui Kawasaki C-2, perché permette il lancio contemporaneo di più missili sfruttando la rampa di carico dell'aeroplano, e costituisce quindi un ampiamento notevole della potenza di fuoco disponibile. Al momento i primi aeromobili a essere dotati dell'AGM-158B saranno i caccia F-15J, che subiranno anche un aggiornamento e miglioramenti tali da essere portati allo standard F-15 JSI (Japan Super Interceptor).


Il missile Type 12 potenziato

L'arma più importante sulla quale il Giappone fa affidamento per la realizzazione delle "capacità di contrattacco" (hangeki noriki) è il missile Type 12 potenziato che è in fase di sviluppo. Ufficialmente questo missile cruise è indicato con il nome provvisorio di "missile Type 12 con capacità migliorate" (hitoni shiki yudodan noryoku kojo gata), oppure come "modello con capacità superiori" (seino kojo gata). Tuttavia le differenze con il precedente Type 12 sono così enormi che tale denominazione rappresenta un equivoco e risulta per molti aspetti imprecisa, e si spera quindi che venga attribuito un nome più chiaro e definito alla fine del suo sviluppo. Infatti l'aspetto esteriore differisce totalmente dal Type 12, ma anche quasi tutte le caratteristiche tecniche e le componenti interne sono diverse, risultando un missile completamente nuovo. Per quanto riguarda l'esterno, il corpo del missile ha una forma squadrata con superfici laterali inclinate, ed è dotato di lunghe ali ripiegabili, secondo un design stealth chiaramente ispirato ai missili JSM e AGM-158B JASSM-ER. Bisogna notare che mentre il Type 12 derivava dai modelli ASM-1 e ASM-2, che erano chiaramente un'imitazione del francese Exocet, i punti di riferimento e le soluzioni tecniche del nuovo missile sembrano invece ispirate a questi due missili, evidentemente i più avanzati della loro categoria. Infatti anche la propulsione prevede la sostituzione del turbogetto con un turbofan che migliora le prestazioni in termini di consumi e autonomia. In proposito si prevede che la versione iniziale debba avere un raggio d'azione di 900 km, mentre con lo sviluppo finale dovrebbe arrivare addirittura a 1.500 km. Il missile sarà realizzato in tre versioni, ossia per veicolo lanciatore terrestre, per navi e sottomarini, e aviolanciabile. Il TEL (Transporter Erector Launcher) dovrebbe essere il Mitsubishi Omosowa, già impiegato per i Type 12 e Type 03, per le navi e i sottomarini si dovrebbero invece usare dei nuovi tipi di lanciatori verticali (VLS) sviluppati in Giappone, mentre per l'impiego sui velivoli si è scelto di utilizzare inizialmente il collaudato Mitsubishi F-2. 


Un arsenale missilistico che fa paura

Le minacce più serie al Giappone provengono esclusivamente da due paesi, la Cina e la Corea del Nord, che distano più o meno un migliaio di chilometri dal territorio giapponese (la distanza fra Okinawa e Shanghai è di 823 km), uno spazio facilmente percorribile dai missili cruise. C'è poi da considerare che le navi militari giapponesi navigano molto vicino alle coste cinesi, essendo consentito dalle leggi internazionali (le acque territoriali hanno un'estensione di 12 miglia nautiche dalla costa), e quindi si trovano in posizioni ancora più favorevoli per colpire eventuali obiettivi. Anche dal punto di vista della difesa marittima, le capacità giapponesi sono molto elevate. L'arsenale missilistico del Giappone, già adesso, comprende migliaia di missili antinave di diverse tipologie, che sono imbarcati sulle navi, aviolanciabili e trasportati da lanciatori terrestri. Ricordiamo quelli imbarcati, come gli RGM-84 e UGM-84 Harpoon, gli SSM-1B e SSM-2, gli aviolanciabili AGM-84, ASM-1, ASM-1C, ASM-2, ASM-3, JSM, e su lanciatori mobili SSM-1 Type 88 e SSM Type 12. Ciò comporta un grave pericolo per ogni flotta che volesse affrontare le Forze di Autodifesa nipponiche, e il rischio di gravissime perdite. Inoltre, il Giappone possiede una robusta BMD (Ballistic Missile Defense) che ostacola qualsiasi attacco missilistico condotto contro il paese. Attualmente sono operativi migliaia di missili antibalistici che comprendono Patriot PAC-2 e PAC-3 MSE, Type 03 Chu-SAM, Standard SM-2, SM-3 e SM-6. Quindi un attacco al Giappone dovrebbe impegnare una quantità enorme di risorse, con il rischio di esaurire le forze disponibili, e non poterle impiegare contro altri avversari. Il potenziamento dell'arsenale giapponese con altri modelli di missili cruise, più efficaci e letali, costituisce infine un ulteriore salto di qualità che non può essere ignorato, e riscrive perciò gli equilibri nella regione.